App per la ristorazione

Le dieci App per la ristorazione

Oggi per completezza informativa, dopo le presentazioni dei nostri software per la ristorazione, per la gestione della pizzeria e per la gestione del ristorante, oltre che l’asporto, parliamo di App per la ristorazione.

Traendo spunto dall’articolo proposto da Mobile4Innovation (link a fine articolo), segnaliamo le 10 applicazioni che cambiano la customer experience al tavolo e alla cassa.

Oggi parliamo di App per la ristorazione, per completezza informativa, dopo le presentazioni dei nostri software per la ristorazione, per la gestione della pizzeria e per la gestione del ristorante, oltre che l'asporto.

Cake. Disponibile in più di venti locali londinesi, questa App per la ristorazione si è sviluppata grazie a un capitale di un milione di sterline raccolte tramite crowdfunding. Permette ai clienti di pagare al tavolo selezionando le ordinazioni, dividendo il conto oppure saldando il totale.

Dash. La startup newyorchese che ha già conquistato 35 ristoranti tra la Grande mela, Atlanta, Chicago e Washington DC (più una cinquantina di università) consente a chi scarica la sua App di ricevere sullo smartphone, man mano che si ordina, un conto digitale attraverso il quale è possibile pagare anche dividendo la cifra tra i commensali.

Droplet. L’ideale per pagare in tutta semplicità fuori dalle grandi città: i locali aderenti sono geolocalizzati sul telefono e né agli utenti né agli esercenti è applicata alcuna commissione. Il modello di business? Basato sulla vendita di servizi extra, come per esempio programmi fedeltà e concorsi a premio.

Flypay. Grazie a un sostegno finanziario da sette milioni di sterline, questa start-up è riuscita a raggiungere ben cento tra bar e ristoranti della capitale inglese, permettendo a chi frequenta le catene Wahaca, Cabana, Gourmet Burger Kitchen e Jamie’s Italian – solo per citare le più famose – di pagare il conto senza alzarsi da tavola.

MyCheck. Con un modello più business-to-business delle proposte precedenti, la società crea App personalizzate per strutture ricettive offrendo soluzioni compatibili con 27 differenti tipi di sistemi e interfacce POS e integrando negli strumenti di pagamento anche programmi di loyalty.

NoWait. Come suggerito dal nome, questa App per la ristorazione permette ai clienti di un ristorante di mettersi in coda alla cassa rimanendo seduti. Una notifica su smartphone, eventualmente accompagnata da un messaggio promozionale, avverte quando è arrivato il proprio turno di andare a pagare. Sono circa cinque milioni ogni mese gli utenti che usano questo servizio, e la startup nel solo 2015 ha raccolto 10 milioni di sterline di investimenti.

Settle. Come molte altre proposte anglosassoni, anche Settle abilita il proximity payment direttamente al tavolo, a differenza delle altre, Settle è ucraina. Attiva a Kiev e a Mosca, sbarcherà presto in altri mercati dell’Europa orientale, mentre ha già aperto un ufficio a San Francisco.

TabbedOut. Sono più di 10mila i bar e ristoranti che negli Stati Uniti hanno adottato questa applicazione. La società che l’ha creata ha alle spalle investimenti per 23,5 milioni di dollari. La sua forza? Non ha bisogno di implementazioni hardware pur dialogando con il 70% dei POS utilizzati in Nord America.

Velocity. La crescita di questa società britannica è data dalla sua politica di acquisizioni: ha già incorporato l’americana Cover, la canadese Tab Payments e l’inglese Uncover, conquistandosi un vasto pubblico in più di 400 location in tutta Europa.

Zapper. Sfruttando la tecnologia QR code, questa App permette a chi la usa di pagare il conto (eventuale mancia inclusa) semplicemente scansionando il codice disponibile sullo scontrino. La soluzione è disponibile in Gran Bretagna, Irlanda, Australia, Francia, Belgio, Olanda, Svizzera, Sudafrica, Svezia e Stati Uniti.

Fonte di spunto: Mobile4Innovation

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